LE CRISI? INEVITABILI. OCCORRE ARRIVARCI PREPARATI

Oggi si parla di dazi, ieri erano le Torri Gemelle, il Covid, le guerre, le crisi politiche…

👉 I motivi per cui i mercati scendono cambiano ogni volta, ma la dinamica è sempre la stessa: dopo fasi di forte entusiasmo arriva uno scossone e il panico prende il posto dell’euforia. Succede, è sempre successo e succederà ancora.

⁉️Ma il vero punto non è “perché scendono i mercati”, il vero punto è: eravamo preparati?

📈Negli ultimi due anni abbiamo assistito a performance straordinarie, ma anche a valutazioni di mercato elevatissime con multipli insostenibili e una fiducia generalizzata, quasi cieca, nel fatto che “tanto i mercati salgono sempre”.

Qui è riportato il grafico di JP Morgan che tracciava il sentiment del retail in febbraio, forte segnale di euforia.

Ancora, di seguito, il grafico tratto dal BofA Global Fund Manager Survey mostrava, a febbraio, l’ammontare medio di liquidità (cash) detenuta dai gestori di fondi globali in percentuale sul totale degli asset in gestione.

I livelli di cash sono scesi ai minimi storici perché, convinti delle prospettive positive del mercato e non volendo rischiare di perdere l’opportunità offerta dalla sua continua salita, gli investitori hanno impiegato quasi interamente il loro capitale, nonostante le valutazioni elevate dei mercati.

In questo contesto, il grafico seguente evidenzia come le valutazioni degli indici azionari fossero storicamente elevate. Ad esempio, il rapporto Prezzo/Utili medio del Nasdaq aveva raggiunto i 29, mentre l’S&P 500 aveva toccato un P/E di 22, valori significativamente superiori alle medie storiche di circa 20 per il Nasdaq e 17 per l’S&P 500.

🔮 Non abbiamo la presunzione di prevedere il futuro, ma sappiamo riconoscere i segnali di eccesso.
È per questo che da tempo avevamo ridotto significativamente l’esposizione azionaria, privilegiando strumenti più prudenti: obbligazioni, monetario, oro e certificati con barriere molto conservative.

Sul nostro sito, su LinkedIn e su Moneycontroller trovate tanti nostri articoli in merito.

Chi ci segue da mesi lo sa: abbiamo scritto e parlato spesso del fatto che “tutto è troppo caro”, che “il gallo ha fatto l’uovo due anni di fila” riferendoci al fatto che ovunque venissero investiti i soldi si guadagnava e che l’euforia era ai massimi.

Quando le persone iniziano a investire perché “ne parlano tutti al bar”, è lì che bisogna stare più attenti.

Come consulenti dobbiamo portare valore aggiunto PRIMA e DOPO le crisi.

  1. PRIMA

Lavoriamo per creare e gestire, per ogni persona, il miglior portafoglio, aiutandola a non farsi trovare impreparata in momenti come questi. Ciò significa scalare le marce quando occorre, valutare con attenzione i rendimenti attesi futuri (e sul mercato azionario erano sui minimi), considerare prima sempre il rischio e poi il rendimento e mantenere un contatto costante con il cliente.

Se è vero che la volatilità non è un errore del sistema ma è il prezzo da pagare per ottenere rendimenti nel lungo periodo non possiamo però accontentarci del ritornello troppo spesso abusato in questi momenti: Stai tranquillo, questi sono i mercati, rimani investito tanto poi il mercato torna su”.

La consulenza non può certo fermarsi a questo!


Il Nasdaq, ad esempio, ha impiegato 15 anni per tornare sui massimi dopo lo scoppio della bolla dot.com nel 2001.
E nel frattempo? Quanti investitori hanno tenuto duro per 15 anni?

Non sappiamo quando la discesa terminerà né tantomeno quanto sarà veloce la ripresa. Come visto sopra non tutte le riprese sono veloci come nel 2020.

👉 La verità è che non possiamo controllare cosa succederà là fuori o cosa farà Trump, ma possiamo fare una cosa molto importante: pianificare e ribilanciare i nostri portafogli con criterio, in base agli obiettivi e alla tolleranza al rischio di ognuno.

Mi chiedo: quanti investitori, prima di questo storno, erano stati contattati dalla propria banca o consulente per valutare un ribilanciamento del portafoglio?
Mi sbaglierò, ma credo in pochi.
Personalmente, anni fa quando non investivo in autonomia, venivo contattato solo quando avevo liquidità da investire, mai per proteggere quanto già investito.
E quando i mercati scendevano? L’unico consiglio era: Rimani investito, i mercati nel lungo periodo crescono

NON ABBIAMO LA SFERA DI CRISTALLO MA LAVORIAMO DIVERSAMENTE

Oggi che un primo, importante storno si è verificato, la domanda è: cosa facciamo adesso?
Se prima abbiamo fatto bene i compiti, ora siamo nelle condizioni ideali per affrontare la fase successiva.

2. DOPO

Non possiamo prevedere se il mercato scenderà ancora o meno — nessuno lo sa — ma oggi abbiamo molte più frecce al nostro arco in quanto appunto eravamo esposti in maniera ridotta su azionario. Possiamo così utilizzare la parte monetaria e la parte obbligazionaria per cogliere varie opportunità. Opportunità sempre viste a posteriori, il nostro compito è di rimanere lucidi e saperle cogliere 💡

Alcuni segnali suggeriscono che questa discesa azionaria può contribuire a rendere i rendimenti attesi futuri più attraenti. Questo non vuol dire che domani consiglieremo di comprare ma certamente ha senso pianificare con calma possibili ingressi.

Qui vedete l’S&P 500 e i primi livelli che stiamo monitorando.

Lato Certificati di Investimento ci sono potenziali occasioni molto interessanti.

Alcuni prodotti presentano sottostanti la cui performance supera ampiamente il livello strike, con barriere posizionate a livelli molto distanti; tuttavia, la loro quotazione si attesta al di sotto della pari – una condizione attribuibile all’elevata volatilità del mercato che, paradossalmente, crea uno scenario favorevole.

Vediamo un esempio:

nota: non indichiamo né l’emittente né l’isin del prodotto in quanto non sollecitiamo alcun acquisto

Le barriere sono fissate al 50% dei prezzi iniziali (strike); poiché gli asset sottostanti, ai livelli attuali (spot), mostrano ancora una performance solida, la distanza rispetto alla barriera è ulteriormente ampliata.

Intesa barriera 1,24 – distante 69,8%

Deutsche barriera 5,135 – distante 72,6%

Unicredit barriera 11,3 – distante 73,9%

Commerzbank barriera 5,1675 – distante 74,8%

Paga una cedola pari a 0,833% mese se tutti i sottostanti alla data di rilevazione sono sopra i livelli barriera esposti, si compra sotto la pari per un rendimento potenziale almeno superiore al 10% annuo.

Mensilmente potrebbe essere richiamato anticipatamente dall’emittente con pagamento del capitale nominale + ultima cedola.

Scadenza 01/09/2027. Se tutti i sottostanti in quella data sono sopra al loro livello barriera si chiude alla pari + ultima cedola.

Offre quindi la possibilità di guadagnare anche se i mercati non dovessero risalire subito o scendessero ancora entro un certo limite (limite discretamente profondo) 🤩

Questo è solamente uno di molti esempi di quello che si può fare in questa situazione. 

Lavoriamo per portare valore aggiunto PRIMA e DOPO e non rimanere passivi esclusivamente sperando solo nella ripresa più rapida possibile dei mercati.

💫 Noi la pensiamo così.

Il futuro non si prevede, si pianifica. E quando si è preparati, anche le correzioni possono diventare opportunità.

📞Per un’analisi gratuita del tuo portafoglio o per una prima consulenza conoscitiva scrivi a info@moneyadvisor.it oppure +39 342 8324474

Francesco Montanari

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