Dal Sole24Ore di Sabato 4 Gennaio
Nell’editoriale di Gianfranco Ursino emerge una realtà preoccupante: il risparmio gestito italiano rischia di diventare sempre più opaco, privando investitori, analisti e risparmiatori delle informazioni necessarie per compiere scelte consapevoli.
👉 Perché è così importante la trasparenza?
Perché senza dati chiari, prendere decisioni strategiche diventa complesso, se non impossibile. La trasparenza è l’elemento che garantisce fiducia, permette confronti e rende ogni strategia realmente efficace.
💡 Ed è qui che entrano in gioco i consulenti finanziari indipendenti:
- Aiutano le famiglie a individuare soluzioni finanziarie realmente adatte alle loro esigenze e ai loro obiettivi.
- Forniscono analisi chiare e indipendenti, mettendo da parte conflitti di interesse.
- Sono fondamentali per riportare equilibrio, orientando le persone verso scelte più consapevoli e sostenibili.
🌟 Solo attraverso la trasparenza è possibile costruire un mercato finanziario sano, dove il benessere e la fiducia degli investitori siano prioritari.
💬 Voi cosa ne pensate? Quanto è importante poter contare su informazioni chiare nelle decisioni di investimento?
Gianfranco Ursino
04 gennaio 2025
Ormai vengono diffusi quattro numeri in croce. I report pieni di dettagli sull’industria dei fondi comuni in Italia sono solo un lontano ricordo. La stampa, gli analisti e i piccoli investitori da qualche mese non hanno più la possibilità di analizzare l’andamento del risparmio gestito tricolore.
Assogestioni, l’associazione di categoria delle società di gestione dei fondi, ha deciso di spegnere la luce e non comunicare più al mercato neanche i dati di raccolta e patrimonio gestito di ogni singola casa di investimento associata. Diffonde soltanto i dati aggregati.
Oggi non c’è più la possibilità di commentare neanche i dati semplici della raccolta, dietro i quali possono esserci mille ignote dinamiche. Assogestioni sul suo sito riporta che l’efficace e completa immagine dei dati è disponibile solo per gli associati. Ma non per tutti. Solo per quelli che pagano determinate cifre. Business is business.
Gli altri utenti, anche registrandosi sulla piattaforma web “Cubo” di Assogestioni non possono più interrogare il database, per assemblare liberamente, come avveniva fino a qualche mese fa, i diversi criteri di rappresentazione delle informazioni e generare report personalizzati ed esportarli.
E pensare che fino a qualche anno fa venivano diffusi ogni mese i flussi di
raccolta e i dati di patrimonio (con relativa ripartizione degli asset in cui erano investiti) di ogni singolo fondo. Le società arrivavano anche a comunicare ogni settimana i risultati di ogni loro fondo alle diverse scadenze, insieme al confronto con la performance del relativo benchmark (mercato di riferimento in cui il fondo investe) per dare un termine di paragone e di valutazione dell’operatore del gestore all’investitore.
L’intensità luminosa del faro acceso sull’industria dei fondi non viene quindi più alimentata dagli stessi gestori, che hanno via via deciso di affievolirla fino ad arrivare a spegnerla e lasciare il settore avvolto nelle tenebre.
Fare venire meno le più semplici e basilari informazioni al mercato potrebbe però rivelarsi una scelta poco lungimirante, proprio quando per le società di gestione sarebbe forse auspicabile aumentare la trasparenza e la visibilità dei dati. Anche perché la concorrenza degli Etf avanza, facendo leva non solo sui bassi costi ma anche sulla maggiore trasparenza che ormai caratterizza questa tipologia di strumenti finanziari, che arrivano a esporre l’aggiornamento degli asset presenti nei portafogli di ogni singolo prodotto quotidianamente. Per avere gli stessi dati dai fondi, occorre attendere le due statiche fotografie scattate sui rendiconti semestrali. Un livello di visibilità molto limitato, anche perché diffuso con due mesi di ritardo.
Per non perdere la fiducia dei risparmiatori, i gestori dei fondi comuni dovrebbero quindi fare un ulteriore scatto in avanti, o forse è meglio dire un deciso passo indietro.’