Importanti novità da inizio anno sul fronte fiscale per quanto riguarda la compravendita di oro fisico da investimento (lingotti, monete, gettoni, ecc..esclusa quindi l’oreficeria usata quali bracciali e anelli).
La manovra di bilancio approvata alla fine del 2023 ha introdotto una stretta sulla tassazione.
Fino al 31 dicembre scorso, in assenza di documenti che attestassero il costo di acquisto, gli eventuali guadagni venivano calcolati considerando solo il 25% del prezzo di vendita dell’oro o dell’argento, con un’aliquota del 26%.
In sostanza, la tassazione era pari al 6,5%, colpendo solo un quarto della plusvalenza.
Dal primo gennaio la tassazione del 26% viene applicata sul 100% della differenza tra prezzo di acquisto e vendita.
Considerando l’andamento del metallo prezioso che negli ultimi 20 anni ha realizzato un rendimento medio annuo pari a circa l’8% chi si trova ora a dover realizzare una cospicua plusvalenza senza i documenti originali di acquisto, rischia di subire un contraccolpo importante.
Nell’ultimo ventennio l’oro è passato difatti da circa 400 $ oncia ad oltre i 2.000 $ oncia.
Esistono tuttavia ulteriori strumenti per investire in Oro (spesso utilizzato per diversificare i propri investimenti grazie alla sua funzione storica di bene rifugio), in particolare:
- ETC sull’oro
- Certificati di Investimento
Se sei interessato ad approfondire l’argomento il nostro team è disposizione.
“Quest’articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all’investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l’acquisto di assets. Qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell’investitore. I rendimenti passati di un titolo o di un portafoglio di titoli non sono indicativi di quelli presenti e futuri.”.